La fuga di notizie da Google: novità sull’algoritmo di ranking

Pubblicato il

23/06/2024

Nel maggio 2024, oltre 2.500 pagine di documentazione interna dell’algoritmo di ricerca di Google sono state inavvertitamente rese pubbliche, rivelando migliaia di fattori utilizzati dal sistema di ranking.

La fuga di notizie svela come funziona l’algoritmo del gigante dei motori di ricerca e fornisce preziose informazioni che possiamo utilizzare per elaborare strategie migliori per aumentare il traffico verso i siti web. 

Google ha messo in guardia dal trarre conclusioni dai documenti trapelati, sottolineando che le informazioni potrebbero essere fuori contesto, obsolete o incomplete.

È assolutamente vero che è impossibile comprendere l’intero algoritmo di ranking, perché è molto più complicato di quanto descritto dai documenti.
Ma vediamo qualche considerazione che possiamo fare.

 

Di cosa parleremo in questo articolo

Conferma delle migliori pratiche

La fuga di notizie conferma molte delle buone pratiche che i professionisti SEO sostengono da anni, come:

  • Produrre contenuti di alta qualità
  • Creazione di backlink autorevoli
  • Ottimizzazione dell’esperienza utente
Sono però emersi nuovi interessanti fattori di cui tener conto:

La sperimentazione è fondamentale

La SEO non è una scienza esatta, ma non si fa a caso.
Il successo si basa sull’allineamento delle strategie con i risultati di ranking su Google.

Questo può sembrare difficile o impossibile, dal momento che l’algoritmo di Google rimane comunque avvolto nel mistero.

Ma si possono eseguire esperimenti per vedere quali strategie funzionano meglio.

I clic sono uno degli indici più importanti

Una delle rivelazioni più significative della fuga di notizie sull’algoritmo è che Google traccia e usa i clic degli utenti come segnale di ranking.
Ciò avviene tramite una funzionalità interna chiamata Navboost.

Che cos’è Navboost di Google?

Navboost è una funzione che aiuta Google a valutare i segnali di coinvolgimento da parte degli utenti per classificare le pagine.

Il numero, ma anche la “qualità” dei clic viene quindi considerato per ciascuna pagina.

🔥 Cosa fare

Una strategia che si può usare è la creazione di link interni strategici in modo tale da invogliare l’utente a navigare il sito e a visitare più pagine.

I link interni inoltre aiutano a potenziare le metriche di interazione come ad esempio clic, tempo di permanenza e visualizzazioni di pagina.

I backlink sono ancora importanti fattori di ranking

I backlink rimangono fondamentali per l’algoritmo di ranking di Google, ma sono importanti se abbiamo diversità di fonti, pertinenza e autorevolezza.

Pare però che Google non attribuisca alcun valore positivo ai link esterni in uscita, anzi, li veda addirittura come fattori penalizzanti.

I contenuti di alta qualità sono fondamentali

Sì, lo sapevamo già, i contenuti devono essere di alta qualità.

🔥 Cosa fare

  • Contenuti nuovi e aggiornati
    Per Google è importante che le informazioni siano aggiornate e recenti: l’algoritmo valuta infatti la data dei contenuti tramite vari metodi, tra cui le date URL e la data dell’ultimo aggiornamento.
  • Contenuti di qualità
    Gli utenti si rivolgono a Google per trovare risposte.
    È nell’interesse di ogni motore di ricerca fornire contenuti di qualità.
    Google premia quindi autori esperti e autorevoli. Ecco perché la qualità del contenuto sarà sempre essenziale nella creazione di contenuti SEO.
  • Coltivare gli autori
    A Google interessa chi sono gli autori dei contenuti.
    È quindi importare coltivare l’autorevolezza e il ranking non solo delle pagine ma anche degli autori dei post.

 

Vengono considerati i dati di Chrome

Una interessante quanto inaspettata rivelazione dal documento è che Google usa i dati del suo browser Chrome come parte dell’esperienza di ricerca.

Ciò significa che il modo in cui gli utenti arrivano sul sito, come interagiscono con i contenuti e dove vanno dopo averlo lasciato potrebbe avere un impatto sul valore attribuito a quella pagina.

Ad esempio, se gli utenti escono dalla pagina del sito A e vanno su un altro risultato di ricerca sul sito B e vi trascorrono più tempo, la pagina del sito B potrebbe essere classificato più in alto della pagina del sito A.

🔥 Cosa fare

Importante è investire nello studio e nel miglioramento dell’Esperienza Utente (UX: User eXperience) in modo che sia positiva per gli utenti una volta che sono sul sito.
Se l’esperienza è positiva, e i contenuti sono aggiornati e di alta qualità, l’utente non ha nessun motivo per uscire dal sito.

Ad esempio, è necessario ottimizzare l’interfaccia, la leggibilità e l’organizzazione del testo, la velocità, le prestazioni.

L’età (purtroppo) conta

Il documento trapelato mostra che Google ha un attributo chiamato “hostAge” che viene utilizzato per limitare i nuovi siti finché non vengono ritenuti affidabili.

Ciò significa che i nuovi blog o siti potrebbero rimanere stagnanti finché non vengono considerati affidabili da Google.

🔥 Cosa fare

  • Pubblicazione costante
  • Creazione di contenuti di alta qualità
  • Utilizzo dei social media e newsletter per spingere traffico

In sintesi

È impossibile comprendere l’intero algoritmo di ranking di Google, ma forse qualche considerazione possiamo farla:

  • Contenuti di alta qualità, nuovi e aggiornati
  • Link strategici per aumentare i clic interni
  • Backlink autorevoli e pertinenti
  • Ottimizzazione dell’esperienza utente (UX): interfaccia UI, testo, velocità e prestazioni del sito
  • I siti nuovi devono avere pazienza e “forzare” traffico