Su quali social network devo essere presente?

Pubblicato il

01/08/2022

Essere presenti online ormai è diventato indispensabile.
Un sito web è il nostro commerciale attivo h24: ci permette di essere visibili sempre, in ogni luogo, e di presentarci al mondo.

Se non sei su Google non esisti, lo abbiamo già visto in questo articolo: “SEO in pillole: analisi e strategie“, ma non è sufficiente.
Gli utenti non cercano prodotti e informazioni solo su Google, ma anche sui social: Facebook, Instagram, Youtube per citarne alcuni.
Per promuovere in modo efficace un’attività è quindi necessario creare diversi profili social a seconda del target e del mercato specifico della propria attività.

Spesso abbiamo la tentazione di aprire un account su ogni social, per paura di perdere le opportunità che ciascuna piattaforma offre grazie alle sue peculiarità e target specifico.
Ma essere attivi ovunque è estremamente impegnativo e alla lunga (mica tanto lunga) non riusciremo più a seguire tutto con l’impegno e l’attenzione dovuti: creare contenuti di qualità, rispondere e interagire con gli utenti, analizzare le performance per migliorare la pubblicazione.

Di cosa parleremo in questo articolo

Una questione di analisi: perché, per chi e tra chi

Innanzitutto, per andare a individuare i (o il) social su cui essere presenti, bisogna partire dagli obiettivi.
Perché vogliamo essere presenti sul web? Cosa vogliamo promuovere? E a che scopo? Potremmo voler vendere un prodotto (a chi?), farci conoscere a nuovi utenti (quali?), migliorare la visibilità del marchio (quali sue caratteristiche?) eccetera.

Inoltre è bene analizzare il mercato e il target a cui ci vogliamo rivolgere.
A seconda del mercato e del settore di appartenenza, abbiamo dei social più o meno indicati.
Se promuoviamo servizi B2B (ad esempio offriamo servizi Cloud) il canale più adatto è sicuramente Linkedin; se invece offro servizi di toelettatura per cani e gatti, una piattaforma che si rivolge a professionisti non è esattamente l’ideale.

Il target a cui ci rivolgiamo (qui scriverò un articolo a parte, ma no, non ci rivolgiamo a TUTTI, dobbiamo per forza scegliere chi sono le persone di riferimento) che caratteristiche ha? Giovani, adulti, over60? Sono professionisti, o persone che nel momento in cui potrebbero essere più “sensibili” alla nostra attività stanno ricercando svago? Nazionalità? (le considerazioni che troverai qui di seguito sono valide per un pubblico italiano)

I principali social network

 

Facebook

Forse è ancora IL social network, con un pubblico estremamente eterogeneo, quindi con una rosa di target e personas molto ampia.
Qui troviamo utenti di tutte le età (anche in là con l’età), di tutte le professioni, cultura e aspetti sociali.

Possiamo divulgare utili e interessanti informazioni, avere un rapporto più diretto con gli utenti.

Abbiamo a disposizione una piattaforma per le Adv sulla quale scegliere un target molto specifico e mirato.
Il difetto è la scarsità di copertura organica, cioè quante persone possiamo raggiungere con un post non a pagamento: anche se saremo seguiti da un pubblico piuttosto ampio, una piccola % degli utenti vedrà i post pubblicati senza che questi siano stati spinti con una campagna di advertising.

Linkedin

Social principalmente orientato al B2B, dove le aziende e i professionisti si rivolgono ad altre aziende e altri professionisti.

È un canale su cui promuovere attività di tipo informativo, divulgare quindi informazioni, novità professionali, con un tono di voce istituzionale.
Adatto moltissimo a consulenti e liberi professionisti, quasi un must per aziende e gruppi per aumentare la brand awareness.

Instagram

Il canale del far vedere, non del parlare.

Qui gli utenti scorrono più distrattamente alla ricerca principale di appagamento per gli occhi: avere delle belle immagini / reel da condividere è la base per poter pubblicare su Instagram.
Inizialmente si rivolgeva a un pubblico giovane; ora anche gli adulti sono assidui frequentatori di questo social.

Tutte le aziende e i professionisti (fotografi, artigiani per andare sul facile) che possono presentare e promuovere la loro attività tramite immagini (belle) e video dovrebbero considerare questa piattaforma.

Youtube

Youtube non è solo un social network: è un vero e proprio motore di ricerca di contenuti video.
Importante scegliere il giusto format con cui presentarci agli utenti: possiamo fornire tutorial informativi per farci conoscere e apprezzare per le nostre qualità tecniche, possiamo divertire, possiamo informare.

Twitter

Twitter ha sempre avuto una regola: scrivi, e scrivi poco.
Troviamo generalmente utenti di cultura medio-alta interessati alle notizie e all’approfondimento tramite discussione, professionisti e aziende.

Molte aziende lo utilizzano soprattutto per affermare il proprio brand, essendo il canale ideale per promuovere soprattutto notizie e partecipare a conversazioni online su temi di interesse per la nostra attività facendoci così conoscere nel settore.

TikTok

Dal pubblico giovane e dinamico, non è per tutte le aziende. È infatti indicato per le aziende giovanili che si rivolgono ad un pubblico altrettanto giovane con un servizio / prodotto poco “impegnativo”.
Qui si ricerca infatti il divertimento, l’evasione tramite contenuti altamente creativi.
Queste aziende potranno, per il momento, trovare ancora poca concorrenza perché è un canale ancora poco presidiato lato marketing e promozione.

Google My Business

Non è un vero proprio social, ma parlando di profili da “aprire” e gestire, è doveroso citarlo.
Innanzitutto perché c’è la parola “Google” dentro, e così il motore di ricerca papà, è contento.
In secondo luogo perché se ho un’attività che si rivolge al pubblico (che questa sia B2B o B2C) è bene avere una scheda in cui comunico dove mi trovo, i miei contatti, i miei orari, una piccola descrizione.
E pubblico ogni tanto una notizia, un’immagine, un progetto, rimandando al sito o al profilo social.

Ora che ho scelto… come “uso” un social network?

Regola generale valida per qualsiasi piattaforma social scelta: pubblicare.
Se siamo in un gruppo e restiamo in un angolino in disparte, senza rivolgere la parola a nessuno, difficilmente qualcuno ci noterà. Per essere visti nella folla dei social, dove tutti pubblicano e gli utenti sono bombardati da centinaia di post, dobbiamo iniziare il bombardamento anche noi. Senza esagerare, ovviamente.
È necessario quindi avere un piano d’azione, definire un calendario editoriale valido per i 2 / 3 mesi successivi in cui definire cosa pubblicare, generalmente non meno di 1 volta ogni settimana (o 2 settimane).
L’organizzazione è alla base di ogni buona strategia!

Se siamo presenti su più piattaforme, diffidare da quei tool (free o a pagamento) che sparano su ogni profilo e su ogni canale lo stesso contenuto. Dobbiamo infatti differenziare i nostri contenuti.
Su ogni social gli utenti si aspettano un certo tipo di tono di voce, un certo tipo di contenuto. Un testo che va bene per Facebook non andrà sicuramente bene per Linked (Facebook è sicuramente più colloquiale, Linkedin più professionale e tecnico); un video che attrae su Instagram non ha lo stesso successo su Youtube (su Youtube troviamo tutorial, su Instagram video brevi ed emozionanti).

Anche se differenziamo i contenuti, la nostra immagine deve rimanere coerente.
Kiwi ha come colore il giallo e questo deve essere mantenuto in ogni social.
Dovremo rimanere fedeli ai nostri valori, mantenendo una comunicazione coerente su ogni social. Diversa, ma coerente.

In sintesi

  • gli utenti non cercano prodotti e informazioni solo su Google, ma anche sui social
  • non è proficuo aprire un profilo su ogni piattaforma social
  • fondamentale definire obiettivo, settore, target
  • Facebook: pubblico eterogeneo, Adv mirate, poca visibilità, contatto con gli utenti
  • Linkedin: indispensabile per il B2B
  • Instagram: ottimo per aziende e professionisti che possono mostrare con belle immagini, senza raccontare
  • Youtube: motore di ricerca per contenuti video, necessario stabilire un format
  • Twitter: per raggiungere utenti di cultura medio-alta, canale informativo di news e interazione
  • TikTok: per aziende giovani che si rivolgono ai giovani in modo creativo
  • Google My Business: indispensabile per la SEO
  • pubblicare con costanza, definendo e seguendo un piano editoriale
  • differenziare i contenuti: mai uguali su più social!
  • mantenere una comunicazione coerente